Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
quelli i quali scelgono la professione di campare di prossimo col solo capitale della sua illimitata bontà, farsi schiavo di chi non si conosce
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alle cortesi, alle calde, alle continue istanze de' miei amici, e per rendere paghi i loro voti continuo la mia storia. Chi se ne stuccasse se la
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grano - ricordandomi di quand'ero giovane e non facevo altro che girar l'Italia per tutti i versi. Studiavo pittura per prima cosa; ma siccome per
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sempre compagno, che ebbe comune con voi i desideri e lo scopo; col quale avevate salvata, da quanti la volevano spenta, una grande speranza, quando
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degl'inquilini era tutt'uno. Questi ospiti si venivan mutando. Chi si fermava 8 o 10 giorni, chi meno, chi un paio di settimane; un mese era il maximum. I
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vicinanza, non c'era forse elementi per un colpo di scena, con finale da far morire d'invidia tutti i capicomici dei teatri diurni? Non si poteva venire
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, per la quale i contadini avevano una gran devozione. Dallato all'immagine pendevano appiccati voti d'ogni qualità: occhi, braccia, gambe ed altre